Quando si deve richiedere un mutuo di 100.000 euro la prima domanda che ci si pone è a quanto ammontano i costi che si devono corrispondere in termini di interessi (TAN e TAEG), e anche il costo dell’istruttoria e dell’incasso delle rate.
I costi dipendono da diversi fattori quali: la banca alla quale si richiedere il prestito; tipologia di mutuo (prima casa, seconda casa, ristrutturazione); tassi di interesse attuali; durata del finanziamento (maggiore è il numero delle rate da corrispondere più elevati sono gli interessi e quindi i costi definitivi del mutuo).
Il mutuo da 100.000 euro è tra i più richiesti sul mercato del credito al consumo, secondo gli ultimi dati il 30,3% degli italiani richiede un prestito ipotecario tra i 100.000 e i 150.000 euro.
Chi può richiedere un mutuo da 100.000 euro
La richiesta di un mutuo da 100.000 euro nella maggior parte dei casi viene richiesto per finanziare l’acquisto di una casa oppure la ristrutturazione dell’immobile. Per riuscire a ottenere il mutuo bisogna però avere alcuni specifici requisiti, questi sono:
- Età tra i 18 e i 75 anni
- Garanzie economiche: contratto a tempo indeterminato, essere titolari di pensione, essere lavoratori autonomi con un buon introito mensile.
- Documenti in regola: carta di identità in corso di validità, solvibilità finanziaria, ultima dichiarazione dei redditi.
- Nessun protesto o segnalazione come cattivo pagatore.
Differenza tra tasso fisso e variabile in un mutuo da 100.000 euro
Per sapere quanto costa un mutuo da 100.000 euro bisogna valutare quale sia la differenza tra tasso fisso e tasso variabile. In primo piano, è necessario sottolineare come questi non siano uguali in tutte le banche, ognuna applica dei tassi differenti.
Inoltre, si deve valutare quale convenga a seconda anche della propria condizione economica. Il tasso fisso rimane lo stesso per tutto il tempo del mutuo e non comporta una variazione della rata mensile.
Il tasso variabile, invece, cambia in base all’andamento dell’economia, in genere questo tasso è più basso, ma può anche innalzarsi in momenti economicamente sfavorevoli, e portare la rata ad essere più alta o comunque sempre diversa di mese in mese.
Quali sono tassi variabili o fissi per il 2023
Il tasso d’interesse sui mutui per il 2023 vede una variazione e un aumento generale dei costi. Infatti, le previsioni per l’anno in corso prevedono un aumento dei tassi di interesse sia per il tasso fisso sia per quello variabile, per chi richiede un nuovo finanziamento.
Il tasso d’interesse dei mutui a tasso fisso si attesta intorno ai 2,70%, mentre i tassi variabili sono aumentati e hanno raggiunto una media pari al 2,45%.
Gli aumenti sono dovuti alla situazione economica attuale, e all’intervento della BCE sull’aumento dei tassi cercando di ristabilire un livello più basso del tasso d’inflazione.
Il risultato, dunque, è che si sta assistendo a dei rialzi con valori che iniziano a stabilizzarsi mentre si assiste alla progressiva impennata dei tassi variabili, riducendo al minimo la forbice che in genere c’è tra il tasso fisso e quello variabile.
Le previsioni vedono anche un aumento del tasso Euribor pari al 4%, dunque, tra non molto il mutuo a tasso variabile sul lungo periodo potrebbe anche raggiungere i costi di quelli a tasso fisso.
Come valutare i costi di un mutuo?
Per valutare correttamente i costi di un mutuo fisso o variabile su una somma di 100.000 euro, come abbiamo detto all’inizio, bisogna considerare diversi fattori.
Ecco perché non esistendo una risposta universale a questa, la soluzione migliore è quella di valutare l’uso di un sistema di calcolo della rata automatico.
Attraverso il calcolatore rata potrai inserire dati quali: importo, durata del mutuo, numero di rate, tasso banca, anticipo fornito e scoprire in definitiva quali sono i costi complessivi da corrispondere su un mutuo da 100.000 euro.